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Pantelleria Segreta: Parte 2 - Tanit e Yhwh

2023-01-17 08:00

Elìa Fiume

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Pantelleria Segreta: Parte 2 - Tanit e Yhwh

Riprendiamo il percorso di ricerca sul vero significato del nome di Monte Gibele spostando la nostra attenzione sul simbolo della Dea dell'isola: Tanit.

Riprendiamo il percorso di ricerca sul vero significato del nome del Monte Gibele spostando la nostra attenzione in un'altra isola famosa del Mediterraneo che ci servirà per dare credito, come vedremo, alla teoria del titolo di Montagna Sacra di YHWH del nostro Gibele.

 

A dare credito a questa ipotesi, infatti, interviene un contribuito prezioso del prof. Gian Matteo Corrias, (Autore di " Gli Dei di Roma Antica" e "Prima della Fede") che ha ripercorso le tracce di una lingua protosemitica incisa in reperti archeologici rinvenuti in Sardegna.

 

Egli, analizzando un coccio denominato “coccio di Orani”

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ci sorprende con un parallelismo storico – archeologico alquanto interessante:

 

“Nell’immagine possiamo vedere […] quattro grafemi: [...] troviamo una “he” realizzata in questa particolare forma antropomorfa che poi sarebbe diventata la Tanit fenicia

 

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“Questa figura della lettera He è tipica del codice alfabetico protosinaitico. [...] La lettera “e”, come vediamo, si trova incisa due volte sul documento.”

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“La seconda “e” appare però complicata, diciamo così, dalla presenza dell’aglutinamento “yod”, realizzata nella particolare forma a forcella orientato di 90° verso destra.”

 

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“Quindi abbiamo YOD – HE. […] In basso a destra troviamo una WAW

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Cosa ci dice questo documento? Ci dice “HE – YOD – HE - WAW”

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“Qui troviamo scritto guarda caso proprio nella forma particolare del trigramma il nome sacro di Yahu, cioè la forma abbreviata di Yawè nelle tre lettere di e, yod e wa.”

 

Il professor Corrias giunge a questa interessante conclusione mettendo a confronto l'iscrizione sul coccio di Orani e una lastra di piombo ritrovata sul Monte Ebal, in Israele, in cui esiste lo stesso trigramma in alfabeto protebraico e protocananeo:

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(A sinistra la lastra di Ebal e a destra il coccio di Orani)

Questa ricerca e le conclusioni di Corrias a noi sembrano molto significative. In primo luogo perché fanno risalire la presenza di YHWH nel Mediterraneo e, in secondo luogo, danno una spiegazione ad un simbolo tanto caro a noi panteschi: la Tanit, senza distaccarla dalle sue origini protocananee.

 

A questo punto, ricapitolando, possiamo affermare con meno cautele e più certezze, che la presenza della divinità più famosa dell'antichità e il suo tetragramma, hanno segnato un momento storico importante e significativo nell'isola di Pantelleria e che, probabilmente, il monte Gibele aveva una funzione molto importante all'epoca, essendo titolato proprio al biblico YHWH.

 

Incuriositi ed incoraggiati da queste parziali scoperte, abbiamo deciso di proseguire la ricerca sondando, con l'aiuto dell'alfabeto protocananeo e protoebraico, il nome più antico conosciuto, attribuito all'isola: Yrnim e quello che stiamo scoprendo ci pare, ancora, davvero molto più inerente all'importanza che doveva avere l'isola, all'epoca, che la classica traduzione dell'epiteto con “isola degli uccelli starnazzanti”

 

Ma di questo racconteremo nel prossimo articolo.

 

 

Fonti:

 

Lastra piombo Monte Ebal: https://www.pianetablunews.it/2022/03/28/sensazionale-scoperta-archeologica-sul-monte-ebal-riportata-alla-luce-maledizione-scritta-su-un-pannello-di-piombo/

 

Gian Matteo Corrias: Dopo aver conseguito nel 2002 la laurea in Filologia Umanistica all'Università degli Studi di Firenze, si è addottorato nel 2006 in «Civiltà dell'Umanesimo e del Rinascimento» presso la stessa Università occupandosi dell'opera di Lorenzo Valla e di Leon Battista Alberti. Ha scritto i saggi: Esoterismo e culti misterici nell'antica Roma; Dei e religione dell'antica Roma; Gli Dei di Roma antica; Prima della Fede - antropologia e teologia del culto romano

 

 

Grazie per l'attenzione

 

Monica ed Elìa